Pausa pranzo
Se abitate in una di quelle deliziose cittadine di provincia che “Slow Food” ama alla follia, per la vostra pausa pranzo sarete probabilmente così fortunati da avere l’imbarazzo della scelta: trattorie, vinerie, mangerie & Co. Tutte buonissime. Beati voi. Per moltissimi di noi, invece, soprattutto nelle grandi città, la pausa-pranzo, diritto naturale del lavoratore, è una tragedia. Molta offerta gastronomica del mezzogiorno è pessima: pastasciutte scotte, troppo condite e pesanti, miserrimi panini mollicci al prosciutto “plasticato”, insulse “insalatone” senza capo né coda, vera accozzaglia di ingredienti di dubbia qualità. Questo mangiare è triste, pesante, poco salutare e, soprattutto, non è buono. Da piacevole intermezzo e momento di ricarica, la pausa-pranzo spesso si trasforma in esperienza fantozziana. Ma, già da qualche anno, un movimento di “carbonari” ha iniziato a reagire a questo stato di cose. La pausa-pranzo “fai da te” è ritornata in auge. Sono sempre più numerosi quelli che si preparano a casa un “cestino” da consumare poi a mezzodì: un panino con le verdure grigliate, un’insalata leggera e stuzzicante, una frittatina con le erbe profumate. Al parco, o magari semplicemente seduti su una panchina, all’ombra di un alberello spelacchiato, o, forse, se piove, in un angolo improvvisato dell’ufficio, il “cestino del mezzogiorno” diventa un momento rilassante e fantasioso.
- ISBN9788886988902
- CollanaParole in pentola
- AutoreStefano Arturi
- CategoriaCucina facile e veloce, Food writer, Letteratura gastronomica
- Pagine200
- Formato11,5 x 22 cm
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